domenica 21 marzo 2010

IL DOPO LA CAVALCATA A SCICLI

Cari amici, chiunque questa notte (sabato 20marzo) si trovava nei paraggi di Scicli e non è venuto a conoscere e vivere la festa di San Giuseppe, sappia che si è perso un'occasione per vivere bei momenti, di quelli che non si dimentica, e per conoscere la vera Sicilia.
Ancora con sorpresa scopro che ragazzi della mia età (trentenni, diciamo), che vivono nel ragusano, non conoscono il bello di queste feste tradizionali...Non è mai tardi!
Stanotte siamo arrivati a Scicli alle 22:30, quando la festa sembrava ormai finita: niente cavalli bardati con la viola ciocca, premiazione già fatta, tutti in passeggiata verso la propria macchina e invece...la gente di Scicli continua la festa! Camminando verso via Dolomiti si scoprono i falò, attorno ai quali si arrostisce salsiccia, pancetta, ali di pollo, carciofi, e poi dolci: gelo di mandorla e cannella, ciambelloni, bombette fritte, torta al ciocolato, e vino rosso, grappa fatta in casa: una meraviglia. La signora Concetta, 90 anni a settembre, mi racconta che ormai di quello che era questa festa così sentita dagli scliclitani, è rimasto ben poco. Ai suoi tempi i fuochi erano numerosissimi, uno ad ogni angolo di strada, non bosgnava chiedere il permesso al comune, non c'erano i problemi di sicurezza legati all'arrivo del metano! I fuochi si accendevano ad uno ad uno dopo il passaggio dei cavalli(anche questi molti di più di oggi) che entravano nei vicoli di Scicli.
Io e i miei amici ci siamo avvicinati e soffermati attorno a quattro fuochi...troppo bello veramente: risate, musica, balli fino alle 3 e mezza del mattino. Indimenticabile l'accoglienza attorno ad ogni falò, la voglia di parlare, di raccontarsi, la forza di mangiare finchè ce n'è! Gli ultimi sono i carciofi, che anche dopo il docle vanno benissimo, belli caldi con olio e prezzemolo.
Non ho fatto foto, non solo perchè ho lasciato la macchina fotografica a Berlino, e forse non è stato un caso che anche quella della mia amica Valentina si fosse scaricata sul più bello: credo sia giusto così, queste sono serate che vanno vissute!! Io spero dal profondo del mio cuore che non scompaiano mai, ma la testimonianza della signora Concetta è la prova che, comunque vada, queste tradizioni mutano nel tempo, sfumano...cosa ne resterà? Forse l'unica cosa da fare è viverle, dato che abbiamo la fortuna di poterle viverle ancora.
Chiara

sabato 6 marzo 2010

LE CENE DI SAN GIUSEPPE A SANTA CROCE CAMERINA 19-21 marzo

Le Cene di San Giuseppe sono preparate e allestite da famiglie che chiedono o hanno ricevuto grazia. L'anno scorso le cene erano 8, un numero decisamente inferiore rispetto alle venti che si potevano osservare in un passato neanche troppo lontano. Certo, è un dato numerico che fa riflettere, come giustamente sottolinea M.Fiorilla in un articolo del 2009 su “Il Giornale di Sicilia”.

Forse la causa non è una sola, ma il mancato apprendimento della preparazione del cibo tradizionale da parte della maggior parte delle donne delle nuove generazioni e un cambiamento del rapporto tra le tradizioni e i giovani d'oggi (non tutti, per fortuna!), hanno sicuramente inciso. C’è chi sostiene che la crisi economica non aiuti, e anche questo è vero!!Ma nonostante tutto, anche quest'anno ci saranno le cene di San Giuseppe a Santa Croce e Zuleima vi consiglia di non perdere quest'occasione, perchè le cene sono delle vere opere d’arte, che vi sorprenderanno e vi emozioneranno